L’infertilità femminile rappresenta una sfida complessa e multifattoriale per molte coppie che
desiderano avere figli. Quando una coppia non riesce a concepire nonostante la presenza di
tutte le condizioni favorevoli, si parla di infertilità inspiegata. Recenti ricerche hanno iniziato a
esplorare il legame tra alti livelli di omocisteina e fertilità, rivelando collegamenti significativi
che potrebbero offrire nuove strade per migliorare le probabilità di concepimento.
Quando si può parlare di difficoltà nella fertilità
Il Ministero della Salute definisce “infertilità”, la difficoltà di una coppia a concepire dopo un
anno di tentativi non riusciti. Complessivamente, il 15% delle coppie in età riproduttiva si
trova ad affrontare questa situazione. Tuttavia, una non trascurabile percentuale di coppie
riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi, per cui molti preferiscono parlare di
infertilità trascorsi 24 mesi.
Parlando prettamente di infertilità femminile le cause sono numerose e di varia natura, tra le cause più frequenti l’OMS annovera:
- disturbi delle tube come le tube di Falloppio ostruite, che a loro volta sono causati da infezioni sessualmente trasmissibili (IST) non curate o da complicazioni di aborti non sicuri, sepsi post-partum o interventi chirurgici addominali/pelvici;
- disturbi uterini che possono essere di natura infiammatoria (come l’endometriosi), congenita (come l’utero setto) o benigna (come i fibromi);
- disturbi delle ovaie, come la sindrome dell’ovaio policistico e altri disturbi follicolari;
- disturbi del sistema endocrino che causano squilibri degli ormoni riproduttivi. Il sistema endocrino comprende l’ipotalamo e le ghiandole pituitarie. Esempi di disturbi comuni che colpiscono questo sistema includono tumori pituitari e ipopituitarismo.
L’infertilità inspiegata è una forma di infertilità che non può essere spiegata da anovulazione,
scarsa qualità dello sperma, patologia tubarica o senza alcuna causa nota1 è una delle
diagnosi di infertilità più comuni e circa il 30% delle coppie sterili a livello globale riceve una diagnosi di infertilità inspiegata. 2Sebbene gli studiosi abbiano analizzato a fondo le cause di questa condizione3, l’origine esatta di questo disturbo rimane fino ad oggi poco chiara.
Omocisteina alta e fertilità
Diversi studi hanno suggerito che l’iperomocisteinemia (omocisteina alta) potrebbe avere un
ruolo rilevante nell’infertilità femminile, in particolare è emerso che livelli più elevati di
omocisteina sono significativamente associati con tassi di fecondazione più bassi nei
soggetti con una storia di fallimento della fecondazione in vitro/ICSI45 . L’omocisteina elevata
sembra infatti correlarsi negativamente con la capacità degli ovociti di svilupparsi
correttamente, riducendo le probabilità di una gravidanza di successo.
Al contrario, livelli sierici più bassi di omocisteina sono stati associati a una maggiore
possibilità di gravidanza. Questo suggerisce che mantenere sotto controllo i livelli di
omocisteina potrebbe essere una strategia utile per le donne che cercano di concepire tramite IVF o ICSI. Ridurre l’omocisteina può, quindi, non solo migliorare la salute generale, ma anche aumentare le possibilità di concepimento.
Anche i livelli di vitamina D risultano essere influenzati dall’omocisteina alta. La vitamina D,
infatti, gioca un ruolo cruciale nella regolazione dell’endometrio, il tessuto che riveste l’interno
dell’utero, preparandolo per l’impianto dell’embrione. Uno studio ha evidenziato come livelli
elevati di omocisteina possano ridurre significativamente i livelli di vitamina D5, fondamentale per mantenimento della gravidanza6. In particolare è stato dimostrato che la vitamina D può regolare i livelli di omocisteina7 e quindi potrebbe avere un ruolo nel prevenire aborti spontanei. Tuttavia, l’integrazione con acido folico si è dimostrata più efficace nel ridurre l’omocisteina e nel prevenire la perdita della gravidanza.
Omocisteina alta e concepimento: come aumentare la fertilità?
L’integrazione di vitamine B e acido folico rientra, pertanto, tra i consigli utili approvati dai
professionisti per evitare i rischi sulla salute riproduttiva. Inoltre, l’acido folico e le forme attive
delle vitamine del gruppo B sono fondamentali anche per contrastare l’omocisteina alta nel
periodo del concepimento e gravidanza.
Ad integratori alimentari a base delle forme attive di acido folico e vitamine del gruppo B
devono però essere associati anche una varia ed equilibrata alimentazione e un corretto stile di vita8. È infatti verificata in ambito scientifico la correlazione tra alimentazione e fertilità9 e stile di vita sano10.
Come visto, le strategie per intervenire sull’omocisteina alta in ambito di fertilità femminile
sono molteplici e queste devono essere sempre seguite da un supporto medico di fiducia.
1Mol BW, Tjon-Kon-Fat R, Kamphuis E, van Wely M. Unexplained infertility: Is it over-diagnosed and
over-treated? Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol. 2018 Nov;53:20-29. doi:
10.1016/j.bpobgyn.2018.09.006. Epub 2018 Oct 6. PMID: 30518485.
2Sadeghi MR. Unexplained infertility, the controversial matter in management of infertile couples. J
Reprod Infertil. 2015 Jan-Mar;16(1):1-2. PMID: 25717428; PMCID: PMC4322174.
3Yücel B, Kelekci S, Demirel E. Decline in ovarian reserve may be an undiagnosed reason for
unexplained infertility: a cohort study. Arch Med Sci. 2018 Apr;14(3):527-531. doi:
10.5114/aoms.2016.58843. Epub 2016 Mar 23. PMID: 29765438; PMCID: PMC5949901.
4Ogawa S, Ota K, Takahashi T, Yoshida H. Impact of Homocysteine as a Preconceptional Screening
Factor for In Vitro Fertilization and Prevention of Miscarriage with Folic Acid Supplementation
Following Frozen-Thawed Embryo Transfer: A Hospital-Based Retrospective Cohort Study. Nutrients.
2023 Aug 25;15(17):3730. doi: 10.3390/nu15173730. PMID: 37686762; PMCID: PMC10490052.
5Dabrowski F.A., Grzechocinska B., Wielgos M. The Role of Vitamin D in Reproductive Health—A
Trojan Horse or the Golden Fleece? Nutrients. 2015;7:4139–4153. doi: 10.3390/nu7064139.
6Ota K., Takahashi T., Han A., Damvaeba S., Mizunuma H., Kwak-Kim J. Effects of MTHFR C677T
polymorphism on vitamin D, homocysteine and natural killer cell cytotoxicity in women with recurrent
pregnancy losses. Hum. Reprod. 2020;35:1276–1287. doi: 10.1093/humrep/deaa09.
7de Angelis C, Nardone A, Garifalos F, Pivonello C, Sansone A, Conforti A, Di Dato C, Sirico F, Alviggi
C, Isidori A, Colao A, Pivonello R. Smoke, alcohol and drug addiction and female fertility. Reprod Biol
Endocrinol. 2020 Mar 12;18(1):21. doi: 10.1186/s12958-020-0567-7. PMID: 32164734; PMCID:
PMC7069005.
8Guo Y, Bian X, Liu J, Zhu M, Li L, Yao T, Tang C, Ravichandran V, Liao P, Papadimitriou K, Yin J.
Dietary Components, Microbial Metabolites and Human Health: Reading between the Lines. Foods. 2020
Aug 3;9(8):1045. doi: 10.3390/foods9081045. PMID: 32756378; PMCID: PMC7466307.
9de Angelis C, Nardone A, Garifalos F, Pivonello C, Sansone A, Conforti A, Di Dato C, Sirico F, Alviggi
C, Isidori A, Colao A, Pivonello R. Smoke, alcohol and drug addiction and female fertility. Reprod Biol
Endocrinol. 2020 Mar 12;18(1):21. doi: 10.1186/s12958-020-0567-7. PMID: 32164734; PMCID:
PMC7069005.
10Guo Y, Bian X, Liu J, Zhu M, Li L, Yao T, Tang C, Ravichandran V, Liao P, Papadimitriou K, Yin J.
Dietary Components, Microbial Metabolites and Human Health: Reading between the Lines. Foods. 2020
Aug 3;9(8):1045. doi: 10.3390/foods9081045. PMID: 32756378; PMCID: PMC7466307.
Photo credits:
Foto di Suhyeon Choi, Unsplash