Esiste una correlazione fra omocisteina alta e fertilità femminile. Numerosi studi ipotizzano che il danno vascolare e l’aumento dello stress ossidativo dovuti all’accumulo di questo aminoacido nel sangue possono avere effetti negativi sulla salute del feto e sulla probabilità di concepimento1 Nello specifico, l’iperomocisteinemia sembra agisca negativamente sulla qualità degli ovociti soprattutto nelle donne che riscontrano infertilità e che hanno necessità di affidarsi a tecniche di riproduzione assistita (PMA). Questo aspetto è stato indagato in alcuni studi clinici che prevedevano proprio l’impiego di tecniche di PMA, e in test in cui sono stati somministrati alcuni importanti macronutrienti per verificare il cambiamento dei livelli sierici di omocisteina in donne infertili. Tra questi, l’acido folico e l’inositolo hanno svolto un ruolo chiave nella comprensione di eventuali strategie terapeutiche per il concepimento.
Omocisteina alta e fertilità
È comunemente noto che alti livelli di omocisteina plasmatica costituiscano un fattore di rischio significativo per le donne in gravidanza e per la salute del feto. L’accumulo di omocisteina in gravidanza è tra le cause di preclampsia, distacco prematuro della placenta, basso peso alla nascita, spina bifida (ossia una malformazione congenita del midollo spinale) fino ad aggravarsi e provocare aborti spontanei o precoci. L’omocisteina alta, tuttavia, è nota anche per influenzare le fasi precedenti alla gravidanza, sin dalle prime probabilità di concepimento. Questo aspetto è stato indagato più volte nel corso del tempo, soprattutto in relazione al successo delle tecniche di fecondazione assistita.
Uno degli studi più recenti in merito, di Ogawa et al., prevedeva l’impiego di procedure di procreazione assistita con stimolazione ovarica, recupero degli ovociti e inseminazione artificiale mediante IVF o ICSI su donne con infertilità o con storie di fallimento nella procreazione assistita. Nello studio, viene dimostrato che livelli elevati di omocisteina sono associati a tassi di fecondazione significativamente bassi. Oltre a ciò, è stata riscontrata una tendenza verso livelli di ormone anti-mulleriano (che volge un ruolo chiave e nei processi di maturazione dei follicoli ovarici) più bassi nel gruppo con livelli di omocisteina più alti.
A risultati molto simili era giunto lo studio condotto da ricercatori italiani dell’Università di Napoli e dell’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, nel 2017, che hanno misurato i livelli di omocisteina nel sangue di 20 donne sane, 20 donne che sperimentato aborti ripetuti e 20 donne con infertilità. I livelli di omocisteina erano più del doppio nei gruppi con aborti ricorrenti e con infertilità. I meccanismi di intervento dell’omocisteina alta plasmatica è un aspetto che ha ancora molti punti oscuri, sui quali la comunità scientifica sta indagando attivamente. Gli scienziati della Yale University School of Medicine hanno ipotizzato, ad esempio, che alti livelli di omocisteina possono innescare il rilascio di radicali liberi, con aumento dell’effetto tossico dello stress ossidativo che danneggia gli embrioni in via di sviluppo. Inoltre, nello studio Antioxidants and reactive oxygen species in follicular fluid of women undergoing IVF: Relationship to outcome, è stato riscontrato un elevato livello di omocisteina nel liquido follicolare (il liquido in cui matura l’ovulo), un elemento che è stato associato alla riduzione del tasso di gravidanza clinica. In questo, caso, gli scienziati ritengono che l’omocisteina si accumuli nel fluido follicolare in quantità sufficienti da danneggiare gli ovociti nelle ovaie.
Acido folico e omocisteina: l’importanza dell’integrazione
Il recente studio condotto in Giappone di Ogawa et al. dimostra che l’integrazione di acido folico riduce significativamente i livelli di omocisteina e abbassa il tasso di insuccesso di gravidanza in seguito a fecondazione assistita.
In generale, la procreazione assistita dovrebbe dare grande importanza ai test di valutazione dell’iperomocisteinemia, valutare eventuali carenze di acido folico e vitamine del gruppo B o indagare su eventuali polimorfismi dell’MTHFR nelle donne con difficoltà nel concepimento.
L’integrazione nutraceutica può contribuire nelle probabilità di successo nel concepimento. Integratori a base delle forme attive delle vitamine del gruppo B e di acido folico/folato possono essere un valido supporto per la fertilità femminile. Infatti, il folato e le vitamine B12 e B6 contribuiscono al normale metabolismo dell’omocisteina.
L’integrazione di inositolo per ridurre l’omocisteina
L‘inositolo è una molecola fondamentale per il benessere dell’organismo, dalla struttura molto simile al glucosio, naturalmente presente negli alimenti e in grado di tenere sotto controllo la glicemia nel sangue tramite la trasduzione del segnale dell’insulina. Gli integratori a base di questa sostanza generalmente vengono indicati per le donne con problemi di fertilità causati principalmente dalla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), prima causa d’infertilità femminile2: sono noti infatti i loro benefici nel migliorare la qualità ovocitaria nelle donne, e quindi la fertilità. Studi clinici hanno dimostrato nel tempo che un’integrazione di inositolo può aiutare a migliorare la sintomatologia associata alla PCOS che va a peggiorare il grado di fertilità femminile3.
Gli effetti positivi dell’inositolo possono aumentare se associati all’acido folico e alla sua forma attiva. Quest’ultimo è consigliato già prima del concepimento in quanto protegge il feto dal rischio di sviluppo di difetti del tubo neurale, favorisce la crescita dei tessuti materni in gravidanza e svolge un ruolo importante nel processo di divisione cellulare4.
In alcune indagini cliniche, come uno studio in doppio cieco sulla somministrazione di metformina e inositolo per valutare i marcatori dello stresso ossidativo in pazienti con infertilità dovuta a PCOS, si dimostra un interessante abbassamento dei livelli sierici di omocisteina nel sangue in conseguenza all’integrazione di inositolo.
L’omocisteina alta è un fattore da attenzionare perché può dimostrarsi un nemico della donna in gravidanza. Agire in prevenzione è possibile ed è bene è bene confrontarsi con il proprio medico di fiducia che saprà consigliare la strategia più opportuna per supportare la donna nel periodo delicato quanto meraviglioso della gravidanza.
1Sima Janati, Mohammad Amin Behmanesh, Hosein Najafzadehvarzi, Aziz Kassani, Athari, e Seyedeh Mahsa Poormoosavi, Changes of Serum Level oo Homocysteine and Oxidative Stress Markers by Metformin and Inositol in Infertile Women with Polycystic Ovary Syndrome: A Double Blind Randomized Clinical Trial Study
2Kondapaneni V, Gutlapalli S, Poudel S, et al. (October 23, 2020) Significance of Homocysteine Levels in the Management of Polycystic Ovarian Syndrome: A Literature Review. Cureus 12(10): e11110. DOI 10.7759/cureus.11110
3Kamenov Z, Gateva A. Inositols in PCOS. Molecules. 2020 Nov 27;25(23):5566. doi: 10.3390/molecules25235566. PMID: 33260918; PMCID: PMC7729761.
4Greenberg JA, Bell SJ, Guan Y, Yu YH. Folic Acid supplementation and pregnancy: more than just neural tube defect prevention. Rev Obstet Gynecol. 2011 Summer;4(2):52-9. PMID: 22102928; PMCID: PMC3218540.
Fonti:
- Seiji Ogawa, Kuniaki Ota, Toshifumi Takahashi, Hiroaki Yoshida, Hiroaki Yoshida, Impact of Homocysteine as a Preconceptional Screening Factor for In Vitro Fertilization and Prevention of Miscarriage with Folic Acid Supplementation Following Frozen-Thawed Embryo Transfer: A Hospital-Based Retrospective Cohort Study
- Michela Cirillo, Rossella Fucci, Sara Rubini, Maria Elisabetta Coccia, Cinzia Fatini, Methyltetrahydrofolate and Vitamin B12 Supplementation Is Associated with Clinical Pregnancy and Live Birth in Women Undergoing Assisted Reproductive Technology
- Sima Janati, Mohammad Amin Behmanesh, Hosein Najafzadehvarzi, Aziz Kassani, Athari, e Seyedeh Mahsa Poormoosavi , Changes of Serum Level of Homocysteine and Oxidative Stress Markers by Metformin and Inositol in Infertile Women with Polycystic Ovary Syndrome: A Double Blind Randomized Clinical Trial Study
- Maristella D’Uva, Pierpaolo Di Micco, Ida Strina, Carlo Alviggi, Mariateresa Iannuzzo, Antonio Ranieri, Antonio Mollo, Giuseppe De Placido, Hyperhomocysteinemia in women with unexplained sterility or recurrent early pregnancy loss from Southern Italy: a preliminary report.
- Kondapaneni V, Gutlapalli S, Poudel S, et al. (October 23, 2020) Significance of Homocysteine Levels in the Management of Polycystic Ovarian
- Syndrome: A Literature Review. Cureus 12(10): e11110. DOI 10.7759/cureus.11110.
- Greenberg JA, Bell SJ, Guan Y, Yu YH. Folic Acid supplementation and pregnancy: more than just neural tube defect prevention. Rev Obstet Gynecol. 2011 Summer;4(2):52-9. PMID: 22102928; PMCID: PMC3218540.