Omocisteina alta? Ecco cosa evitare

Controllare i livelli di omocisteina è fondamentale per ridurre il rischio di problemi cardiovascolari1 e preservare la salute di ossa, cuore, cervello e altre funzioni del corpo. L’iperomocisteinemia è una minaccia silenziosa, spesso priva di sintomi evidenti, che tende quindi ad essere sottovalutata per lungo tempo. Tuttavia, non tutti sanno che questa condizione può essere gestita attraverso uno stile di vita sano e le scelte quotidiane per la nostra salute, ancor prima delle strategie terapeutiche ormai riconosciute.

In questo articolo esamineremo i comportamenti che influenzano negativamente non solo la salute generale, ma anche i livelli di omocisteina. Scopriremo quali sono le abitudini da evitare o ridimensionare per non aumentare i rischi associati all’iperomocisteinemia: fumo, consumo eccessivo di alcol, vita sedentaria e una dieta squilibrata.

Cosa non mangiare o ridurre per l’omocisteina alta

L‘alimentazione scorretta è una delle principali cause delle carenze nutrizionali e dei conseguenti problemi di salute che molte persone possono sviluppare con l’avanzare dell’età. Al giorno d’oggi, il problema assume dimensioni davvero rilevanti. Basti pensare che, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista “Nutrienti e Supplementi”, quattro italiani su dieci sono in sovrappeso e uno su dieci è in uno stato di obesità. Dalla ricerca condotta si evince che pochissime persone consumano porzioni di frutta e verdura adeguate ad un corretto stile di vita; nemmeno coloro che ne fanno maggior consumo arrivano alle 5 porzioni raccomandate dalle Linee Guida per una sana alimentazione.

Escludendo difetti genetici nella produzione di enzimi capaci di eliminare l’omocisteina in eccesso, una dieta povera di vitamine del gruppo B e folati rappresenta una delle principali cause dell’aumento di questo aminoacido. La ragione è semplice: queste vitamine sono essenziali nel metabolismo dell’omocisteina perché partecipano ai processi di transmetilazione e transulfurazione.

Bisogna fare un’attenta selezione degli alimenti che compongono la dieta quotidiana.

Vitamine B e folati si trovano in frutta e verdura (soprattutto se fresche e di stagione), latticini, legumi, cereali, carne e uova. Tra i cibi da evitare il più possibile, o comunque da ridurre drasticamente, troviamo i cibi a lunga conservazione2 e molto raffinati, poiché sono molto poveri di nutrienti fra cui anche le vitamine del gruppo B. Gli alimenti eccessivamente raffinati e molto carichi di zuccheri, come snack e merendine, hanno lo stesso problema.

Inoltre, bisogna fare molta attenzione al sovraccarico di trigliceridi e colesterolo: in combinazione con alte concentrazioni di omocisteina, secondo uno studio pubblicato nel 2013 su Neural Regeneration Research3, possono aumentare del 40% la possibilità di andare incontro a problemi cardiovascolari rispetto a condizioni nella norma.

Sedentarietà: come influisce con i livelli di omocisteina

L’esercizio aiuta a mantenere il benessere del cuore, della circolazione, del cervello e di tanti altri aspetti della salute. L’attività fisica contribuisce a migliorare il metabolismo dell’omocisteina a tutte le età, soprattutto in quella che va dai 65 anni in poi: con l’anzianità (e con la menopausa nelle donne) si riscontra un aumento delle concentrazioni di questo aminoacido4. Diverse ricerche epidemiologiche5 infatti hanno confermato che l’attività sportiva moderata e giornaliera aiuta a tenere sotto controllo i livelli di omocisteina senza gravare sulle funzionalità dei vasi sanguigni.

I risultati ottenuti sono sufficienti per raccomandare un esercizio fisico regolare e a confermare che valori elevati di omocisteina siano correlati a uno stile di vita sedentario, coadiuvato da altri comportamenti fortemente a rischio. Condurre attività aerobica e anaerobica per 30 minuti al giorno, o una semplice camminata veloce, può offrire moltissimi benefici.

Consumo eccessivo di alcool

Seppure siano noti gli effetti negativi sul fegato, è stato dimostrato che l’alcool consumato in quantità eccessive può essere un fattore di rischio per problemi vascolari: può aumentare la pressione arteriosa, accelerare il battito e limitare la funzionalità del miocardio, il muscolo con le sue contrazioni determina il flusso del sangue6. Numerosi studi hanno anche trovato correlazione positiva fra alcool eccessivo e livelli di omocisteina sierica: più erano alti i livelli di etanolo riscontrati nelle analisi, più era alta la concentrazione di omocisteina7 per via dell’interferenza con il metabolismo dei folati e delle vitamine del gruppo B. Secondo le ricerche di Martiyn van der Gaag e colleghi8 su persone senza dipendenza da alcool, l’omocisteina aumenta dopo un consumo moderato di vino rosso e liquori; negli alcolisti con dipendenza cronica, queste concentrazioni sono significativamente più alte nonostante i soggetti abbiano  livelli normali di vitamine B (B6, B12 e folato) e calano drasticamente nei periodi di astinenza.

Omocisteina e fumo: sono collegati?

Tra tutti, il fumo è il fattore di rischio per problemi cardiovascolari per eccellenza: è ormai nota la minaccia che rappresenta per le funzionalità del cuore e delle arterie, come è noto il suo ruolo nel favorire lo sviluppo di infarto e ictus, problematiche renali e respiratorie, in soggetti con dipendenza da fumo.  Il fumo di sigaretta può danneggiare i vasi sanguigni e compromettere le funzionalità l’endotelio, la parete interna dei vasi, provocando una vasocostrizione che ostacola il flusso di sangue e ossigeno. Inoltre, può provocare un aumento dello stress ossidativo e formazione di placche aterosclerotiche. Alcuni studi9 aggiungono che il tabagismo può influire sul metabolismo dell’omocisteina e causare una diminuzione dalla concentrazione di folati e vitamine B. Dalle analisi condotte si evince che i folati e le vitamine B sono significativamente ridotti soprattutto in soggetti che fumano da molto tempo. Perciò, è fondamentale non avvicinarsi mai al tabagismo e, per le persone che riscontrano iperomocisteinemia, è ancora più importante smettere di fumare il prima possibile.

1 Caterina Tinelli, Antonella Di Pino, Elena Ficulle, Serena Marcelli, Marco Feligioni,  Hyperhomocysteinemia as a Risk Factor and Potential Nutraceutical Target for Certain Pathologies, Frontiers in Nutrition

2 S. Argenti, R. Bazzano, H. Cena, Nutrizione e stile di vita nell’iperomocisteinemia, Dipartimento di sanità pubblica medicina sperimentale e forense sezione di scienza dell’alimentazione, Università di Pavia

3Hao, Lu1,; Chen, Liming1,; Sai, Xiaoyong2,3,; Liu, Zhefeng1; Yang, Guang1; Yan, Rongzeng1; Wang, Lili1; Fu, Caiyun1; Xu, Xuan1; Cheng, Zhenzhen1; Wu, Qiang1; Li, Shuzhang1,. Synergistic effects of elevated homocysteine level and abnormal blood lipids on the onset of stroke. Neural Regeneration Research 8(31):p 2923-2931, November 05, 2013. | DOI: 10.3969/j.issn.1673-5374.2013.31.005

4 Anziani. Cervello invecchia più velocemente con omocisteina e poca vitamina B12, Quotidiano Sanità: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=39245

5 Dankner R, Chetrit A, Ken Dror G, Sela BA. Physical activity is inversely associated with total homocysteine levels, independent of C677T MTHFR genotype and plasma B vitamins. Age (Dordr). 2007 Dec;29(4):219-27. doi: 10.1007/s11357-007-9041-0. Epub 2007 Sep 26. PMID: 19424840; PMCID: PMC2267028.

6 Gli effetti dell’alcol sull’apparato cardiovascolare: https://www.cardiochirurgia.com/20230019/alcol-gli-effetti-su-apparato-cardiovascolare

7Gibson A, Woodside JV, Young IS, Sharpe PC, Mercer C, Patterson CC, McKinley MC, Kluijtmans LA, Whitehead AS, Evans A. Alcohol increases homocysteine and reduces B vitamin concentration in healthy male volunteers–a randomized, crossover intervention study. QJM. 2008 Nov;101(11):881-7. doi: 10.1093/qjmed/hcn112. Epub 2008 Sep 12. PMID: 18790817; PMCID: PMC2572692.

8Van der Gaag MS Ubbink JB Sillanaukee P Nikkari S Hendriks HFJ Effect of consumption of red wine, spirits, and beer on serum homocysteine. Lancet. 2000; 355: 1522

9Mouhamed, Dhouha Haj, Ezzaher, Asma, Neffati, Fadoua, Douki, Wahiba e Najjar, Mohamed Fadhel. “Effetto del fumo di sigaretta sulle concentrazioni plasmatiche di omocisteina” Clinical Chemistry and Laboratory Medicine , vol. 49, n. 3, 2011, pp. 479-483. https://doi.org/10.1515/CCLM.2011.062

Fonti:

  • Nutrienti e Supplementi – https://www.nutrientiesupplementi.it/nutrienti-e-supplementi-cuore/item/2924-iss-un-italiano-su-quattro-in-sovrappeso-scarso-consumo-di-frutta-e-verdura
  • Linee guida per una sana alimentazione https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2915_allegato.pdf
  • Hao, Lu; Chen, Liming; Sai, Xiaoyong; Liu, Zhefeng; Yang, Guang; Yan, Rongzeng; Wang, Lili; Fu, Caiyun; Xu, Xuan; Cheng, Zhenzhen; Wu, Qiang; Li, Shuzhang, Synergistic effects of elevated homocysteine level and abnormal blood lipids on the onset of stroke. Neural Regeneration Research 8(31): p 2923-2931, November 05, 2013
  • Gli effetti dell’alcol sull’apparato cardiovascolare: https://www.cardiochirurgia.com/20230019/alcol-gli-effetti-su-apparato-cardiovascolare
  • Gibson A, Woodside JV, Young IS, Sharpe PC, Mercer C, Patterson CC, McKinley MC, Kluijtmans LA, Whitehead AS, Evans A. Alcohol increases homocysteine and reduces B vitamin concentration in healthy male volunteers–a randomized, crossover intervention study. QJM. 2008 Nov;101(11):881-7. doi: 10.1093/qjmed/hcn112. Epub 2008 Sep 12.
  • Van der Gaag MS Ubbink JB Sillanaukee P Nikkari S Hendriks HFJ Effect of consumption of red wine, spirits, and beer on serum homocysteine. Lancet. 2000; 355: 1522

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