Omocisteina alta e mal di testa: ecco come sono collegati

L’emicrania con aura è una forma debilitante di mal di testa che può essere influenzata da vari fattori, tra cui i livelli elevati di omocisteina. L’omocisteina alta può peggiorare i segnali di questa problematica neurovascolare, perché incide sulle funzionalità dei vasi sanguigni e quindi sull’apporto di sangue e ossigeno al cervello. In questo articolo capiremo qual è il ruolo dell’omocisteina nell’aggravare il dolore emicranico basandoci sulle evidenze scientifiche disponibili e, sempre grazie alle ricerche cliniche, approfondiremo la validità del trattamento con vitamine del gruppo B per attenuare i disagi associati a questa condizione.

Che cos’è l’emicrania con aura?

L’emicrania con aura è una forma di mal di testa particolarmente persistente, classificata nel gruppo delle “cefalee primarie”. È caratterizzata da un una serie di segnali che precedono l’attacco doloroso chiamata, appunto, “aura”: alterazioni visive (punti o linee luminose che occupano il campo visivo), alterazioni sensoriali oppure difficoltà nell’esprimersi. Dopo l’aura, che dura generalmente alcuni minuti, può iniziare la vera e propria emicrania che solitamente viene percepita come un dolore pulsante e diffuso oppure unilaterale. Le cause dell’emicrania con aura possono essere diverse tra cui anche l’omocisteina alta[1].

Perché l’omocisteina alta è associata all’emicrania con aura?

Molti studi quantitativi hanno riscontrato un legame tra l’omocisteina alta e l’emicrania con aura.

Si ritiene infattiche l’alterazione della funzionalità dei vasi sanguigni,dovuta all’omocisteina alta, riduca il flusso di sangue e di ossigeno verso il cervello. Questa dinamica provoca sui neuroni un’alterazione della loro “carica elettrica” che si diffonde come un’onda, appunto, nella corteccia cerebrale (la parte superficiale del cervello). Proprio da qui si innescano tutte le alterazioni sensoriali e visive proprie dell’aura.

Molti esperti confermano questa teoria sottolineando la centralità del danno endoteliale provocato dall’omocisteina nella riduzione della quantità di ossido nitrico, una molecola prodotta proprio dall’endotelio che favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni. In mancanza di una vasodilatazione adeguata, quindi, si verifica un’alterazione della funzionalità neuronale che scatena gli episodi di emicrania.

Dato che l’omocisteina alta è un grande fattore di rischio per problematiche cardiovascolari[2], diversi studi condotti negli anni[2] hanno ricercato anche un’associazione tra emicrania e salute del cuore, per ciò che riguarda lo sviluppo di condizioni più gravi legate al sistema cardiovascolare.

Vitamine B, acido folico e mal di testa

Visto l’interesse nel rapporto fra iperomocisteinemia e mal di testa, studi scientifici hanno valutato se la carenza di vitamine del gruppo B (frequente nei soggetti con omocisteina alta) fosse correlata allo sviluppo di emicrania con aura. Le vitamine del gruppo B svolgono un ruolo importantissimo nel metabolismo dell’omocisteina.

Uno studio dell’Università di Istanbul[1]  ha cercato proprio un legame tra i livelli di vitamina B12, la frequenza degli attacchi di emicrania e la gravità del dolore. L’indagine ha incluso 127 pazienti con emicrania e 45 individui sani appartenenti al gruppo di controllo.

I ricercatori hanno riscontrato che i livelli di vitamina B12 nei pazienti con emicrania, anche con quella cronica, erano molto più bassi rispetto al gruppo di controllo e, in alcuni casi, la frequenza del dolore era maggiore. Per questa ragione, secondo quanto affermato da molti esperti,  l’integrazione di vitamine del gruppo B (vitamina B6, folato e vitamina B12) può rivelarsi utile nel supportare il trattamento per attenuare i sintomi dell’emicrania.


[1] Sadeghi O, Maghsoudi Z, Askari G, Khorvash F, Feizi A. Association between serum levels of homocysteine with characteristics of migraine attacks in migraine with aura. J Res Med Sci. 2014 Nov;19(11):1041-5. PMID: 25657748; PMCID: PMC4310076.

[2] Tinelli C, Di Pino A, Ficulle E, Marcelli S, Feligioni M. Hyperhomocysteinemia as a Risk Factor and Potential Nutraceutical Target for Certain Pathologies. Front Nutr. 2019 Apr 24;6:49. doi: 10.3389/fnut.2019.00049. PMID: 31069230; PMCID: PMC6491750.

[3] Lippi G, Mattiuzzi C, Meschi T, Cervellin G, Borghi L. Homocysteine and migraine. A narrative review. Clin Chim Acta. 2014 Jun 10;433:5-11. doi: 10.1016/j.cca.2014.02.028. Epub 2014 Mar 5. PMID: 24613517.

[4] Üstün Özek S. A study on the correlation between pain frequency and severity and vitamin B12 levels in episodic and chronic migraine. Arq Neuropsiquiatr. 2022 Jun;80(6):586-592. doi: 10.1590/0004-282X-ANP-2021-0192. PMID: 35946708; PMCID: PMC9387193.

Fonti:

  • Caterina Tinelli, Antonella Di Pino, Elena Ficulle, Serena Marcelli, Marco Feligioni,  Hyperhomocysteinemia as a Risk Factor and Potential Nutraceutical Target for Certain Pathologies, Frontiers in Nutrition
  • Lippi G, Mattiuzzi C, Meschi T, Cervellin G, Borghi L. Homocysteine and migraine. A narrative review.
  • Sadeghi O, Maghsoudi Z, Askari G, Khorvash F, Feizi A. Association between serum levels of homocysteine with characteristics of migraine attacks in migraine with aura. J Res Med Sci. 2014 Nov;19(11):1041-5. PMID: 25657748; PMCID: PMC4310076.
  • Üstün Özek S. A study on the correlation between pain frequency and severity and vitamin B12 levels in episodic and chronic migraine. Arq Neuropsiquiatr. 2022 Jun;80(6):586-592. doi: 10.1590/0004-282X-ANP-2021-0192. PMID: 35946708; PMCID: PMC9387193.

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